I premiati dell'anno 2014

Nel corso dell'evento, primo in Italia e nella città di Bisceglie, Antonio Speranza, il Presidente del Duchessa Lucrezia Borgia, ha premiato personalità della politica, della cultura, dell'associazionismo, dello sport, dell'economia, della giustizia, delle Forze Armate e di Polizia, dello spettacolo e della chiesa.

Sono stati consegnati i riconoscimenti del premio " Duchessa Lucrezia Borgia di Bisceglie " a personalità che nella loro vicenda professionale e per il loro impegno Sociale hanno raggiunto traguardi significativi. L'obiettivo era quello di promuovere e diffondere le storie di uomini e donne che con impegno, passione, sacrificio testimoniano valori che possano rinsaldarsi nella nostra Comunità.

Avv. Francesco Spina

Sindaco di Bisceglie

«Meriti vanno cercati nell'attenzione costante prestata dall'Amministrazione Comunale, ai principi delle Pari Opportunità e della Parità di genere, sia sul piano culturale sia nella composizione delle rappresentanze negli organi istituzionali. Ciò ha portato in pochi anni la città di Bisceglie ad essere il Comune della Puglia più concretamente attento a tali politiche. Molte le iniziative che hanno tutelato e valorizzato il genere femminile nei vari ambiti della vita pubblica. Massima attenzione ha da sempre dimostrato il nostro Sindaco ai valori della Legalità, Trasparenza ed Efficienza, suoi veri principi ispiratori, che trovano il cittadino "centro" del contesto politico-amministrativo. Molte le altre azioni svolte in questi anni, nell'ambito del sociale, attraverso un attenta programmazione del Piano di Zona, approvato per la prima volta dalla stessa Amministrazione Spina, con la conseguente attivazione di numerosi e importanti servizi alla cittadinanza, quali assistenza ai minori, anziani, diversamente abili, e in particolare l'aiuto alle fasce più deboli che vivono in uno stato di disagio sociale».

Leonardo Mancini

Presidente Ass. volontariato "Pegaso"

«Con l'impegno delle famiglie di persone diversamente abili, ha costituito il "dopo di noi", ovvero, la realizzazione di una struttura che accolga i propri congiunti quando il sostegno familiare verrà a mancare, in una dimensione di familiarità e quotidianità. Altresì, dà avvio ad una sperimentazione di quello che in seguito diverrà il gruppo appartamento "Villa Pegaso". Una casa dove possano sperimentare percorsi di autonomia, di gestione di spazi e attività domestiche, con una serie di percorsi individuali nei quali ogni disabile è stimolato e potenziato nelle sue capacità. Con il Progetto " Il Dopo di Noi Durante Noi" ,l'Associazione Pegaso con più determinazione, acquista nel 2006 un terreno in Bisceglie, grazie all'impegno e allo sforzo comune di tutti i Soci, dove sarà il luogo in cui prenderà vita la "Comunità Socio-Riabilitativa per Disabili Adulti". Il Sogno diventa Realtà!».


Alla memoria del Carabiniere Cataldo Staso

« Il Carabiniere Cataldo Stasi nato a Ruvo di Puglia il 15 aprile 1966, arruolatosi nell'Arma, dopo aver completato gli studi militari presso la Scuola allievi carabinieri di Roma, fu assegnato al Comando Stazione Carabinieri di Castel Maggiore nel bolognese. Aveva soltanto 22 anni, quando alle ore 22,30 del 20 aprile 1988, durante un servizio di pattuglia alla periferia della cittadina emiliana, mentre si accingeva a controllare, unitamente al collega Umberto Erriu, una Fiat Uno sospetta, fu vittima di un vile agguato. I due militari intimarono l'alt all'utilitaria ma non ebbero nemmeno il tempo di chiedere i documenti agli occupanti, in quanto fatti improvvisamente bersaglio di numerosi colpi d'arma da fuoco, rimanendo entrambi esanimi sul posto. Le successive indagini consentirono di ricondurre la responsabilità di quell'efferato fatto di sangue ai componenti della famigerata banda della "Uno Bianca". Il carabiniere Cataldo Stasi è stato insignito con decreto del Presidente della Repubblica della Medaglia d'Oro al valor civile. Sempre con atto del Capo dello Stato, è stato, inoltre, riconosciuto "Vittima del terrorismo". "Splendido esempio di non comune ardimento e di altissimo senso del dovere spinti fino all'estremo sacrificio".

La targa è stata Riconosciuta al fratello del povero carabiniere alla presenza dei famigliari e delle autorità civili e militari presenti in sala.

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