I premiati dell'anno 2015
Domenica 20 settembre 2015 la seconda edizione del "Premio nazionale Duchessa Lucrezia Borgia", evento patrocinato dal Comune di Bisceglie, dal Comune di Ferrara, dalla Provincia BAT e dalla Regione Puglia, dal Corriere di Puglia e Lucania, dal Corriere Nazionale e infine dalla Federazione Unitaria Stampa Italiana all'Estero. L'associazione, si prefigge di promuovere e far conoscere le storie di quegli uomini e quelle donne che si sono impegnate e si impegnano attivamente nella comunità affinché possano rinsaldarsi i valori costitutivi della nostra società.
I premiati avranno l'opportunità di esprimersi in merito ai grandi temi dell'immigrazione e della giustizia, alle sorti dell'ILVA di Taranto e ai tragici fatti di cronaca legati alla banda della "Uno Bianca", di cui si discuterà con Massimiliano Mazzanti, editorialista de l'Asinorosso.it, che sarà premiato proprio per meriti giornalistici durante la serata del 20 settembre, poiché la sua opera "Uno bianca. La banda di Roberto e Fabio Savi" è considerata la più completa ricostruzione delle vicende e dei retroscena di quella storia criminale.
Antonio Maruccia
«Nato a Castrignano dei Greci (Lecce) il 2 agosto 1955, è Magistrato di Cassazione.
Laureato in Giurisprudenza con lode nell'Università di Ferrara è entrato in magistratura nel novembre 1981. Ha svolto funzioni di pretore a Ravenna fino al 1986, di sostituto nella Procura della Repubblica del Tribunale per i minorenni di Lecce fino al 1990, di Sostituto procuratore presso il Tribunale ordinario di Lecce fino al 26 ottobre 1999. Nel febbraio del 1994 è nominato componente della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, incarico confermato per i due successivi bienni, nel 1996 e nel 1998.
Eletto nel Consiglio giudiziario di Lecce nel 1991 e nel 1997. E' componente della Commissione di esame del concorso in magistratura indetto con DM 16.1.1997.
Su indicazione del Ministero della giustizia, nel luglio del 1997, è candidato dal Ministero degli Esteri come esperto nazionale specializzato in materia di criminalità organizzata presso il Segretariato generale del Consiglio dell'Unione Europea.
Dal 1999 al 2006 (XIII e XIV legislatura) è consulente della Commissione parlamentare antimafia. In tale qualità è estensore e curatore di numerosi documenti parlamentari e relazioni, tra cui quelle sull'omicidio di Peppino Impastato e sui beni confiscati alle mafie.
Il Consiglio superiore della magistratura, nel 2004 gli ha attribuito il massimo punteggio nel concorso per Sostituto procuratore nella Direzione nazionale antimafia.
Autore di numerose pubblicazioni giuridiche, nel 2003 è cultore di Diritto penale nella Facoltà di Giurisprudenza di Lecce. Dal luglio 2005 è professore universitario a contratto di Legislazione antimafia, primo insegnamento del genere attivato in Italia.
Nel 2007 è nominato componente del Comitato Scientifico del Progetto PON Sicurezza "Beni confiscati" del Ministero dell'Interno.
Il 15 giugno 2007 il Consiglio dei ministri lo ha nominato Commissario straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali, nomina sancita con il DPR 6.11.2007. Tale nomina è stata confermata per un ulteriore anno con il DPR 20.01.2009.
Antonio Maruccia il nuovo procuratore generale della Corte di Appello di Lecce: è questa la decisione maturata in seno al Csm, che ha nominato all'unanimità il 60enne, originario di Castrignano dei Greci, che prende il posto di Giuseppe Vignola.
Ora il magistrato risulta essere il più "giovane" in Italia a ricoprire un incarico simile. »
Mons. Filippo Santoro
«Pochi mesi dopo il suo insediamento scoppia il caso Ilva, e monsignor Santoro, che in 27 anni di Brasile ha imparato a stare concretamente dalla parte dei poveri, scende in campo senza paura e ammonisce la proprietà e le istituzioni. Da allora è un punto di riferimento per tutta la città: organizza assemblee, incontra i lavoratori, cambia i piani del Comune. Così l'arcivescovo della città pugliese, monsignor Filippo Santoro, 68 anni, barese, ha commentato l'ennesima morte sul lavoro nello stabilimento dell'Ilva: l'operaio venticinquenne Giacomo Campo, schiacciato tra il rullo e il nastro trasportatore nell'area esterna dell'Afo4 dello stabilimento. Ma le poche, scarne righe del comunicato ufficiale non possono certo rappresentare il dolore di quest'uomo, arrivato a Taranto meno di cinque anni fa ma già entrato nel cuore di tutti i cittadini per il suo coraggio e la sua vicinanza ai poveri, ai malati, agli operai, alle vittime di ogni ingiustizia. Una voce, la sua, che fin dall'arrivo nella città simbolo della voragine aperta tra ricerca esasperata del profitto e tutela della salute, si è levata senza timori a denunciare omissioni e negligenze e a proclamare che tra lavoro e ambiente non deve esistere un'alternativa.
Si era da poco insediato, a Pasqua 2012, ed entrando proprio all'Ilva per celebrare la messa con i lavoratori, aveva detto al patron Emilio Riva che aveva ancora negli occhi le facce dei bambini malati di cancro che aveva visitato poco prima all'ospedale Nord. Insomma, non certo un curiale (anche se è stato nominato da papa Francesco presidente della Commissione Lavoro e Problemi sociali della CEI); piuttosto un pastore di strada, che ben conosce l'odore delle pecore e ha imparato in 27 anni di ministero in Brasile che la Chiesa cresce a fianco dei poveri, cercandoli, ascoltandoli, e lottando pure la loro fianco, se necessario. »
Dott. Antonio Peragine
«Il dottor Antonio Peragine, bitettese di nascita e barese di adozione, giornalista e Direttore dei quotidiani online Il Corriere Nazionale, Corriere di Puglia e Lucania, Radici e Stampa Parlamento , nonché Direttore del Dipartimento Giornalismo e Relazioni Pubbliche internazionali, Etica e Dinamiche dell'Informazione dell'Università Federiciana Popolare, presidente dell'Associazione Nazionale Italiani nel Mondo 'ANIM APS', presidente dell'Associazione Giornalisti e Pubblicisti Liberi (ANGPL), già responsabile di redazione per il Centro Sud Italia è ora il vice presidente di Retewebitalia. »
Giuseppe Di Domenico
Atleta Fiamme Gialle
«Atleta del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle Giuseppe Di Domenico, oro ai mondiali di karate nella specialità Kumite 70 Kg. Campione delle Fiamme Gialle oro ai mondiali di karate.»
Massimiliano Mazzanti
Giornalista Scrittore
«Il Premio Lucrezia Borgia assegnato a Mazzanti per meriti giornalistici premiato, per meriti giornalistici, Massimiliano Mazzanti, editorialista de l'Asinorosso.it. ed ex giornalista del Secolo d'Italia, oltre che scrittore e collaboratore di varie riviste politiche e storiche. A far guadagnare a Mazzanti il prestigioso riconoscimento sono stati l'impegno, gli articoli, gli interventi e specialmente i libri dedicati alla vicenda della Uno bianca. Uscito in prima edizione nel 2008 e in seconda nel 2013, l'opera di Massimiliano Mazzanti sulla Uno bianca è unanimemente riconosciuta come la più completa ricostruzione delle vicende e dei retroscena che videro protagonisti i fratelli Roberto, Fabio e Alberto Savi e altri tre agenti della Polizia di Stato, negli anni che vanno dal 1987 al 1994. Tantissimi i riconoscimenti raccolti dai due volumi tra lettori di indubbio prestigio, tra i quali non possono non essere ricordati Maria Colonnelli Moneta (la madre dell'eroico, giovane carabiniere assassinato al Pilastro, Andrea Moneta); l'ex-capo dello Stato, Francesco Cossiga; l'ex-presidente della Corte d'appello di Bologna che condannò i Savi e i loro complici all'ergastolo, Libero Mancuso, il quale, nel corso della presentazione della seconda edizione, definì Uno bianca il miglior libro di storia criminale» che avesse mai letto.
Per altro, nel momento in cui il valore di questo impegno viene sottolineato col Premio Duchessa Borgia, non si può non ricordare come i più importanti programmi televisivi in materia (La storia siamo noi, condotto da Giovanni Minoli, per Rai2; Città criminali, condotto da Vinicio Marchioni, per La7) siano stati realizzati, coinvolgendo direttamente Massimiliano Mazzanti e basandosi ampliamente sulle sue ricostruzioni e sulle sue tesi. Infine, da rilevare come, all'uscita della seconda edizione, Mazzanti è stato citato in tribunale da un magistrato, Giovanni Spinosa, già pubblico ministero nel famoso processo per la strage del Pilastro, il quale contestava duramente parti significative del libro, chiedendone la distruzione e pretendendo un astronomico risarcimento. La causa, in primo grado, ha visto rigettate tutte le richieste del magistrato mentre Mazzanti, implicitamente, ha così visto riconosciuto il valore del suo lavoro anche in sede giudiziaria. Il Premio nazionale Duchessa Borgia viene concesso sotto gli alti patrocini della Regione Puglia, della Provincia di Bari-Andria-Trani, del Ducato di Aragona, delle città di Ferrara e Bisceglie.»
Mons. Giancarlo Perego
Arcivescovo Ferrara-Comacchio e abate di Pomposa
«Mons. Gian Carlo Perego nasce a Vailate, in provincia e diocesi di Cremona, il 25 novembre 1960, anche se è cresciuto nella vicina Agnadello.
Cappellano di Sua Santità 30 aprile 2009 dal 15 febbraio 2017 arcivescovo di Ferrara-Comacchio e abate di Pomposa.
Le sue opere come scrittore:
La battaglia di Agnadello e i "morti della vittoria", Treviglio, Grafiche Signorelli, 1979.
Un ministero tutto spirituale: la teologia del ministero ordinato nel giansenismo lombardo tra illuminismo e liberalismo, 1755-1855, Milano, Glossa, 1997.
La Chiesa della carità: miscellanea in onore di mons. Giovanni Nervo, curatela, Bologna, Edizioni Dehoniane Bologna, 2009.
Uomini e donne come noi: i migranti, l'Europa, la Chiesa, Brescia, La scuola, 2015.»